Lettera dell'arcivescovo di Mosul: Grazie per gli aiuti, che sostengono le sofferenze dei rifugiati - Amel Nona

Le offerte di tutti i donatori della campagna "Adotta un cristiano di Mosul" sono usate per acquistare cibo, vestiti pesanti, coperte per i profughi e affittare case o roulotte per affrontare l'inverno e il freddo che sono giunti molto presto.
Due donne hanno difeso la loro fede cristiana davanti ai miliziani islamisti che volevano convertirle, minacciandole di uccidere. Rifugiato fra i rifugiati, mons. Nona scopre un modo nuovo di essere pastore...

Mancanza di cibo, di vestiti pesanti, di coperte, di case, di medicine: è il quadro del dolore in cui versano le centinaia di migliaia di rifugiati irakeni fuggiti da Mosul e dai villaggi vicini, che sono riusciti a fuggire in Kurdistan.
Mons. Nona, arcivescovo di Mosul dei Caldei, anch'egli rifugiato, ringrazia AsiaNews e tutti coloro che contribuiscono alla campagna "Adotta un cristiano di Mosul". Il vescovo racconta anche del conforto offerto dalle testimonianza di fede dei suoi cristiani davanti alle violenze e le minacce delle milizie del Califfato islamico. La grave crisi umanitaria è anche l'occasione per lui di scoprire un nuovo modo di essere pastore: non dimenticarsi di Dio in mezzo alle strazianti urgenze umanitarie della vita quotidiana. Riportiamo di seguito la lettera che mons. Nona ci ha inviato dopo aver ricevuto la seconda tranche di aiuti della campagna "Adotta un cristiano di Mosul".
Finora, essa ha raccolto e inviato quasi 700mila euro. E continua secondo le stesse modalità.

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Articolo tratto da: MaanInsieme - http://maaninsieme.altervista.org/
Pubblicato Venerdi 31 Ottobre 2014 - 06:37 (letto 3158 volte)
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