Ramandan in Italia: Chi lavora nei campi può bere - Unione delle comunità islamiche italiane

La cosa importante è salvaguardare la vita umana
Il Ramadan, che prevede un mese di digiuno e penitenza, costituisce uno dei Cinque Pilastri dell'Islam ai quali ogni musulmano praticante è tenuto ad attenersi...

Nello specifico il Ramadan prescrive l'astinenza - dall'alba al tramonto - dal cibo, dall'acqua, dall'attività sessuale. Possono essere sollevati dal precetto alcune categorie quali le donne in allattamento, i malati, i minorenni.

Quest'anno, in deroga a quanto previsto dalle norme religiose, gli oltre centomila islamici residenti in Italia e impegnati nel lavoro dei campi, saranno autorizzati a bere acqua durante il giorno senza violare alcuna regola. Lo ha annunciato alla Coldiretti il presidente dell'Ucoii e Imam della moschea di Firenze Izzedin Elzir sottolineando quanto la deroga si muova nella direzione imprescindibile della salvaguardia della vita umana: La cosa importante è salvaguardare la vita umana.
E` la persona stessa, il fedele, che sente in coscienza se, in particolari condizioni, è in grado di fare il digiuno. Se ci sono difficoltà oggettive allora è possibile interrompere e recuperare un altro giorno.

La Coldiretti ha evidenziato l'importanza del pronunciamento capace di garantire la salute dei tanti lavoratori di fede islamica impegnati nelle campagne italiane e di evitare quelle incomprensioni verificatesi in passato tra imprenditori agricoli e lavoratori islamici durante il mese sacro in seguito anche a malori per il rifiuto a bere.

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Articolo tratto da: MaanInsieme - http://maaninsieme.altervista.org/
Pubblicato Giovedi 05 Settembre 2013 - 07:13 (letto 3051 volte)
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