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La risposta è semplice.
Immagina questa scena: era una notte serena e vibrante di spiritualità nel cuore di Damasco, quando l'illustre Imam Yahya An-Nawawi, un uomo benedetto e carico di miracoli divini (karamāt), contemplava le meraviglie dell'Islam.

I suoi libri, testimoni silenziosi del suo sapere straordinario, risuonano in tutto il mondo, trasportando la saggezza intrisa nella sua meravigliosa vita.
Tra le opere più celebri, Riyadh As Salihin e Kitab Al Adhkar brillano come stelle luminose nel firmamento dell'istruzione islamica.
Il suo commento su Sahih Muslim è ammirato da dotti di ogni angolo, e la sua autorità nel madhab Shafi'i è seconda solo a Imam Shafi'i stesso...

Immergiamoci brevemente nella biografia di questo sapiente di Damasco, originario della ricca terra di Nawa, nel cuore del Sud della Siria (Bilād Al Shām).
Una regione storica che ha dato i natali a molti luminari, tra cui Ibn Kathir e Ibn Qayyim.
La città principale, Dara'a, ha visto nascere Imam Nawawi, un Hafidh, Muhaddith, Faqih e Mujtahid.

Figlio di genitori virtuosi, Imam Nawawi iniziò il suo cammino nel sapere ancor prima di diventare adulto, memorizzando il Corano. A 19 anni, il padre lo portò a Damasco, dove studiò senza sosta presso la Madrasa Ar Rawahiyya, rinunciando persino a un letto per due anni.
Memorizzò i testi Shafi'i, scrivendo libri su ogni materia che approfondiva, spaziando dalle scienze religiose alla fisica e alla medicina.
CURIOSITÀ: l'Imam An Nawawi non amò studiare medicina.

Nei suoi primi studi, l'Imam disse: Pensai di studiare medicina, così comprai il Qanun di Ibn Sina, ma l'oscurità riempì il mio cuore e rimasi incapace di lavorare per diversi giorni. Poi sono tornato in me e ho venduto il Qanun, dopo di che la luce ha riempito il mio cuore.

Shaykh ‘Abd al-Fattah Abu Ghudda ha commentato: In questo modo Allah l'Altissimo crea nelle anime l'attrazione per un tipo di conoscenza e l'avversione per un'altra, la competenza in una, e la carenza in un'altra; e in questo ci sono grandi esempi di saggezza, sia nascosta che manifesta. La sua vita fu un ininterrotto fluire di studio e dedizione.
La sua etica di lavoro lo portò a produrre opere benedette, affrontando anche il potere con verità e coraggio.
Quando il Califfo dell’epoca tentò di imporre tasse a Damasco, Imam Nawawi si oppose, difendendo i principi dell'Islam con una lettera coraggiosa.
Era noto per mangiare soltanto le olive mandate direttamente dal padre, rifiutando di acquistarle al mercato per timore che anche solo un passaggio della catena di produzione fosse stata “macchiata” dal Haram.
Questo minimo dubbio (tecnicamente trascurabile) era per lui sufficiente a rinunciare a piaceri semplici come un bicchiere di acqua fresca o un pane d’orzo. Uno scrupolo che solo pochi individui riescono ad avere, ed è giusto così (la Shari’a è per tutti, il War’a è per gli eletti).

La sua pratica personale del credo era evidente: pregava durante le notti, digiunava di giorno e incarnava i principi del vero tasawwuf. Un autentico Sufi (perfino per coloro che non amano questo nome), un asceta e un adoratore sincero, Imam Nawawi ha lasciato un'eredità di saggezza che continua a risplendere nella vita di coloro che cercano la Verità.
La sua vita è stata una benedizione, un dono prezioso per l'intera Ummah.

fonte: newsletters IISA - Istituto Islamico di Studi Avanzati