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societàCorreva l’anno 1259: la violenza mongola, per consolidare il controllo di Baghdad, costrinse il patriarca caldeo ad abbandonare la città.
Da allora, la storia della regione non ha più conosciuto simili eventi, almeno sino al 15 luglio scorso, quando il patriarca caldeo Louis Sako, per motivi di sicurezza personale, è stato costretto a lasciare Baghdad.
Le minacce alla sua vita − e al ruolo di massima autorità religiosa dei cristiani caldei − sono giunte da quello che potremmo definire il nuovo aspirante al ruolo di re mongolo, il deputato caldeo e capo della milizia filo-khomeinista Babilonia, l’onorevole deputato Rayan al Kaldani (che significa Rayan il caldeo), armato dal capo dei pasdaran sciiti ai tempi della battaglia contro l’ISIS, ora riconosciuto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani...
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