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cristianiNel campo di prigionia di Ain Zara, quartiere sud di Tripoli, i profughi cristiani non si sono arresi agli aguzzini.
E con il niente che hanno sono riusciti a costruire una croce per fare memoria del dolore e non perdere le proprie radici.
Sono eritrei ed etiopi, e stavolta le immagini dall’interno dell’hangar, nel quale sono state ammassate oltre 600 persone rastrellate dal nuovo capo del Dipartimento contro l’immigrazione illegale (Dcim) senza il minimo spazio vitale, raccontano più da vicino la fede che neanche i carcerieri possono cancellare...
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