Anch'io appena arrivato in Italia dall'Algeria avevo paura di perdere le radici, di incontrare l'altro, di lasciarmi contaminare. Poi ho scommesso sull'incontro, mi sono guardato dentro e mi sono detto che dovevo radicarmi nella mia identità religiosa non come una gabbia o un ghetto, ma come ponte che tende la mano e che cerca di interagire con gli altri per fare il bene comune ...