Quando riduciamo un miliardo e 300 milioni di persone concrete, che praticano forme diverse di religione, a una sola unità e chiamiamo Islam questo insieme eterogeneo, commettiamo una pericolosa generalizzazione. Cadiamo cioè in una di quelle trappole dalle quali si deve guardare chiunque voglia interpretare il mondo. Eppure, questa è la pratica abituale dei nostri media...