Alleanza delle Virtù. Nuovo documento interreligioso - CO.RE.IS.

Si è da poco conclusa una ricca settimana di incontri ad Abu Dhabi (7-10 dicembre 2019), dove si sono riuniti alcuni fra i più noti network internazionali di sapienti musulmani.
L'iniziativa era organizzata dal Consiglio Mondiale delle Comunità Islamiche (World Muslim Communities Council WMCC), con relatori senior fra cui il mufti di Mosca Alyautdinov Ildar, giovani musulmani da tutto il mondo hanno discusso attorno al tema centrale della -Crescita dei giovani come leader del futuro: impegno, integrità e innovazione...

Molti i workshop con esperti di social media e giovani imprenditori, dove spiccano temi come "Cittadinanza e Fede nell'era dei nuovi media", "Impegno nella comunità, attività interreligiosa e inclusione sociale", "Nuovi approcci al diritto islamico e l'educazione", "Innovazione, impresa e filantropia".

Riunione dell'esecutivo del WMCC
Negli stessi giorni si sono riuniti i membri esecutivi del Consiglio Mondiale delle Comunità Islamiche, con la presenza del Segretario Generale Muhammad Bechari e, come rappresentante dall'Italia, l'imam Yahya Pallavicini, presidente della COREIS, accompagnato durante la settimana anche dal segretario generale IlhamAllah Ferrero e dal consigliere Hamid Abd al-Qadir Distefano.

Creato nel 2014 da Shaykh Abdullah Bin Bayyah, il Forum per la Pace nelle Società Islamiche è nato come reazione da parte dei sapienti musulmani per porre fine al conflitto generato dall'oscurità nella quale è caduto il mondo islamico lasciando spazio all'estremismo e terrorismo, le cui cause sono anzitutto ideologiche.

Con i saluti introduttivi di Shaikh Nahayan Mubarak Al Nahayan, Ministro della Tolleranza (UAE) e le conclusioni di Adama Dieng, rappresentante ONU, il Forum aveva come titolo -Il ruolo delle religioni nel promuovere la tolleranza: dalla possibilità alla necessità-.
Decine di rappresentanti istituzionali, studiosi e sapienti musulmani hanno discusso, assieme ad ospiti di altre religioni, di temi come "Nuovi paradigmi per il concetto di tolleranza nel mondo islamico", ma anche de "I limiti della tolleranza" e "Salvaguardare i siti religiosi e luoghi sacri".

L'evento si è chiuso con la cerimonia della firma della Carta per una nuova alleanza delle virtù.
Carta per una nuova alleanza delle virtù
Tra i promotori, firmatari e partecipanti: Shaykh AbdAllah bin Bayyah (Mauritania), Cardinale John Onaiyekan (Nigeria), Rabbi David Rosen (UK), Mufti Shawki Allam (Egitto), Pastor Bob Roberts (USA), Rabbi Bruce Lustig (USA), Imam Mohamed Magid (USA), Vescovo Efraim Tendero (WEA, Filippine), Shaykh Hamza Yusuf (USA), Shaykh Mustafa Ceric (Bosnia), Mohammed Elsanousi (USA), Rabbi Reuven Firestone (USA), Muhammad Bechari (France), Minister Noor al-Haqq Qadri (Pakistan), Minister Mirghani Husayn (Sudan), Imam Yahya Pallavicini (Italy), Mufti Grabus (Slovenia), Mustafa Cherif (Algeria), Muhammad Mestaoui (Tunis), Muhammad Sammak (Libano), Ahmad Albakri (Singapore).

Dall'Italia erano presenti anche il prof. Martino Diez e il prof. Antonio Fucillo.

Invitando a leggere l'intero testo della Carta, riportiamo qui i primi dei due punti delle definizioni:

Alleanza delle Virtù si riferisce, dal punto di vista islamico, al patto pre-islamico che è stato fondato sulla virtù, sul carattere onorevole e sui nobili valori comuni alla famiglia umana indipendentemente dall'affiliazione tribale, etnica o religiosa.
La Nuova Alleanza delle Virtù si riferisce all'alleanza descritta in questa Carta; essa richiede l'elevazione delle virtù intese dalle tre religioni abramitiche al servizio della pace, della tolleranza e della comprensione reciproca tra tutte le persone indipendentemente dalla razza, dall'etnia o dalla religione.

Nella sezione "principi" si legge:
Libertà di coscienza e religione o credo
Non c'è costrizione nella religione o nelle credenze: le persone hanno il diritto di scegliere le proprie convinzioni e praticare la propria fede senza paura della persecuzione.
È responsabilità dello Stato proteggere la libertà religiosa, compresa la diversità delle religioni, che garantisce giustizia e uguaglianza tra tutti i membri della società.

Venezia: un caso esemplare
L'11 dicembre, sempre ad Abu Dhabi, l'Istituto Italiano di Cultura di Abu Dhabi e l'Ambasciata italiana, con l'aiuto della prof.ssa Ida Zilio Grandi hanno organizzato un evento con concerto dedicato a -Venezia: un caso esemplare- con l'intento di diffondere la consapevolezza per il cambiamento climatico e la questione ambientale, a seguito dell'eccezionale inondazione avvenuta a Venezia nel novembre di quest'anno 2019.


Articolo tratto da: MaanInsieme - http://maaninsieme.altervista.org/
Pubblicato Martedi 24 Dicembre 2019 - 08:00 (letto 2073 volte)
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