26 Nov
2019
Alla ricerca del sesso nascosto - Ignazio de Francesco

Argomento: teologiamusulmana | 2239 | 0 | islam

All'età di 19 anni, Sally era iscritta alla sezione maschile della facoltà di medicina dell'università de al-Azhar con il nome di Sayyid Muhammad Abdallah.
Fu allora che decise d'intraprendere la battaglia per modificare la forma del proprio corpo, adeguandola al suo sentirsi donna.
Quello di Sally, che oggi ha varcato i 50 anni, è forse il caso più famoso di un fenomeno che attraversa anche il mondo islamico, suscitando roventi discussioni...

Se si prendono per buone le conclusioni di un recente (2018) articolo pubblicato sulla Rivista internazionale di studi di giurisprudenza religiosa (al-Majalla al-'alamiyya lil-dirasat al-fiqhiyya wa-l-usuliyya) dell'Università islamica internazionale della Malesia (IIUM) la posizione di chi si oppone ai cambiamenti del sesso per via farmacologica e chirurgica è preponderante.
A sostegno del NO viene citato in particolare Corano 4,119 dove è Satana che parla svelando le sue trame, tra cui c'è l'ordine dato agli uomini per "snaturare la creazione di Dio"; Corano 30,30 sulla "fitra", la natura originaria attribuita a ciascuno da Dio, per cui "non c'è cambiamento nella creazione di Dio", e ancora il hadith nel quale "l'inviato di Dio ha maledetto gli uomini che si fanno simili alle donne e le donne che si fanno simili agli uomini".
Al momento della sua battaglia per cambiare sesso, Sally si trovò però inaspettatamente al suo fianco il Gran Mufti dell'Egitto, Muhammad Tantawi, dunque una delle massime autorità dell'islam sunnita.
Con una fatwa (responso giurisprudenziale non vincolante) del 14 maggio 1988, Tantawi espresse parere positivo.
In un passaggio chiave di un testo in qualche modo storico, e con il quale il dibattito successivo deve sempre confrontarsi, afferma (traduco dalla versione inglese di Jakob Skovaard-Petersen) che le fonti islamiche "danno il permesso di cambiare un uomo in donna, o viceversa, a condizione che un medico affidabile concluda che ci sono cause innate nel corpo stesso, indicanti la presenza di una natura femminile sepolta, oppure una natura maschile celata.
Ciò perché l'operazione chirurgica rivelerà questi organi sepolti o celati, in tal modo curando un'infermità fisica che non può essere rimossa, se non con questa operazione".
Il giurista procede cioè da un presupposto teologico. Riconosce che gli impulsi femminili profondi vengono da Dio, non sono frutto di peccato o capriccio ma espressione di una verità sepolta in un corpo che ha preso un'altra forma.
Allora è possibile "riallineare" la forma esterna alla verità sepolta.
E per cercare di sgombrare il campo dai possibili equivoci, aggiunge nella sua fatwa che "è permesso realizzare un'operazione per rivelare gli organi maschili o femminili nascosti, ma non è permesso farlo per un semplice desiderio di cambiare sesso".
Dunque secondo il sapiente egiziano, dentro lo studente Sayyid si celava la studentessa Sally, un mistero che apparteneva a Dio

fonte: facebook.com

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