14 Gen
2015
CRISTIANI E MUSULMANI IN DIALOGO. PROTAGONISTE: LE DONNE - p. Alberto Rovelli

Argomento: societacostume | 2886 | 0 | società

IL DIALOGO INTERRELIGIOSO OGGI.
I troppi fatti di violenza commessi in questi ultimi mesi, a sfondo religioso, (cfr, Syria, Sud Sudan, Centro Africa, Nigeria, Israele, Palestina) sono sfruttati dagli scettici per dimostrare che l'islam è il pericolo numero uno per la pace e che i musulmani sono tutti jihadisti...

Sarebbe bene sottolineare che non c'è solo la violenza dei fondamentalisti islamici, e testimoniare che esistono molti altri fermenti positivi ad alimentare la nostra speranza:
1. Durante la Primavera Araba abbiamo ascoltato, lontano dalle moschee, dichiarazioni di giovani musulmani che chiedevano libertà e rispetto delle idee di tutti; giovani che erano pronti a fare una più netta distinzione tra la sfera sociale, politica, culturale, e religiosa nell'islam.
2. Durante la stessa Primavera Araba si sono viste donne musulmane scendere in piazza e unirsi a chi chiedeva più rispetto per tutti e libertà di parola.

3. Molti artisti, attirano l'attenzione sulla situazione della donna musulmana attraverso corti-metraggi:
- Moo laade, del senegalese Sembene Ousmane, una donna si oppone alle mutilazioni sessuali delle bambine;
- Yelen, del Maliano Cissò, una mamma difende il figlio condannato a morte dalla setta segreta del Komo alla quale appartiene il padre;
- Amal, ragazza del Marocco, vuole diventare cardiologa, il suo maestro la incoraggia;
- Altre ragazze vogliono studiare, vogliono guidare la macchina, vogliono buttarsi nella vita politica.

II OPPORTUNITÀ OFFERTE ALLE DONNE:
1) La donna è capace di un vero dialogo con le sorelle musulmane o di altre religioni. Senza mettere in discussione la propria fede lascia parlare il suo cuore di esperta in umanità.
2) L'esperienza della maternità offre protezione alla vita in difficoltà e in pericolo.
3) La donna è maestra nel tessere relazioni umane amichevoli che superano paure e chiusure razziste.
4) La devozione alla Madonna è luogo privilegiato di dialogo con le donne musulmane
5) Tra donne è più facile esprimere riserve, pregiudizi o apprezzamento sulla fede dell'altra e domandare spiegazioni sulla pratica religiosa di ciascuna.
6) L'ospitalità ci permetterà di invitare ed a essere invitate a casa. Soprattutto all'occasione di feste o di eventi famigliari.
7) Una volta rotto il ghiaccio ed allontanata ogni diffidenza, si può parlare dei figli, in che cosa ci si può aiutare, in una parola instaurare una profonda sincera amicizia.

III COSA FARE CONCRETAMENTE?
1) Cose semplici, come rivolgere il saluto a tutte le donne che vivono vicino a voi, a quelle che incontrate ogni giorno.
2) Rompere il silenzio nelle sale d'attesa dal Medico, dal Negoziante, alla Posta, o entrando in uno scompartimento del treno
3) Intervenire nei fatti di vita quotidiana con le vostre vicine quando notate una difficoltà, una gioia, un lutto, una festa, la promozione di un figlio, visitando in Ospedale una vicina di casa non cristiana.
4) Proporvi per un servizio quando una vicina non ha tempo per portare a scuola i figli.
5) Proporre di fare un pellegrinaggio, o una visita a un Santuario mariano.

VI RIFLESSIONI
Abbiamo un codice di condotta per vivere in società? Il rispetto della cultura degli altri? Conoscere i diritti e gli obblighi del vivere sociale? Sappiamo evitare le azioni che possono indisporre gli altri? Cosa potremmo fare insieme per la comprensione e il benessere del quartiere dove abitiamo? Es. collaborazione, aiuto per curare il bene di tutti, integrazione vicendevole, condivisione degli avvenimenti di gioia o di lutto, gesti di solidarietà e di fraternità?

Approfondire i valori religiosi comuni:
- sottomissione a Dio,
- abbandono alla volontà di Dio,
- fiducia in Dio e nel prossimo,
- purezza di intenzioni e di cuore,
- distacco dai beni materiali,
- ricerca della pace e della giustizia,
- perdono chiesto e donato.

CONCLUSIONE: Attitudini per il Dialogo:
1) rispetto reciproco,
2) accoglienza e ascolto dell'altro,
3) profonda benevolenza verso tutti,
4) dare a tutti l'opportunità di esprimersi liberamente,
5) non mascherare mai la propria identità religiosa.

(Card. Tauran, presidente del Consiglio Pontificio per il dialogo Interreligioso)

fonte: www.ildialogo.org

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