07 Ott
2014
Id al-Adha 1435, una Festa nel Nome del Dio Unico

Argomento: teologiamusulmana | 2960 | 0 | islam

Può la condivisione di alcuni momenti sacrali, come la festa dell'Id al-Adha, la Festa del Sacrificio di Abramo, celebrata ieri dai musulmani in tutto il mondo a conclusione dei riti del pellegrinaggio alla Mecca, essere l'occasione di scoprire la spiritualità autentica, nel pieno rispetto delle diverse specificità religiose e rituali, per Ebrei, Cristiani e Musulmani?
...

Un gruppo di ragazzi e ragazze cristiani, cattolici e ortodossi, sono giunti da Bologna nella moschea Al-Wahid di Milano, accompagnati dai loro docenti di religione, per assistere alla ritualità della Id al-Kabir, la Festa grande. Sono gli stessi ragazzi che a febbraio hanno preso parte al viaggio interreligioso a Gerusalemme promosso dalla Provincia di Bologna, in un percorso educativo ed ecumenico che intende rafforzare la fratellanza e la sintonia interreligiosa tramite la conoscenza degli spazi e dei tempi sacri delle tre rivelazioni del Monoteismo abramico.
Non si è trattato di ricordare semplicemente l'esperienza di una visita a Gerusalemme, ma di approfondire una sintonia spirituale nel nome del Dio Unico, richiamata dal giovane imam Zakariya, già loro compagno di viaggio in Terra Santa, che durante il suo sermone in moschea ha aiutato i presenti richiamando il significato interiore del pellegrinaggio come il viaggio che il credente compie verso Dio attraverso tutta la sua vita: A Dio apparteniamo e a Lui facciamo ritorno (Corano: II, 156).
Iddio è più grande, a Lui è la lode, non c'è divinità se non Iddio, ripetono i musulmani riuniti prima di volgersi ai riti della festa. È un richiamo che pacifica i cuori proprio perché riporta al senso dell'unicità di Dio, che è sempre lo Stesso anche quando viene invocato tramite i diversi Nomi sacri delle tradizioni ortodosse in Oriente e in Occidente, come ha richiamato lo Shaykh Abd al-Wahid Pallavicini in un insegnamento che ha seguito il sermone.
Realizzare il passaggio e la condivisione di un'eredità spirituale, tra padri e figli e anche tra fratelli, ovvero sia tra le generazioni sia tra le diverse comunità discendenti del patriarca Abramo, è forse una delle necessità che il sacrificio di Abramo richiama oggi ai credenti ebrei, cristiani e musulmani. La testimonianza dei religiosi autentici che al tempo stesso preservano il senso autentico della spiritualità vissuta e sanno contribuire alla vita della società e alla sua apertura intellettuale, è il vero antidoto alle strumentalizzazioni della religione.

In questi giorni in cui ricorre anche la festa del Patrono d'Italia San Francesco e lo Yom Kippur, un caro augurio a tutti per una festa benedetta, Eid al-Mubarak!

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