02 Nov
2013
Il Qatar ci ripensa e relega la testata di Zidane nel deserto - Alma Safira

Argomento: societacostume | 2837 | 0 | società

L'Autorità per i musei del Qatar ha fatto marcia indietro.
Meno di un mese dopo aver deciso di comprare la statua Coup de tête dell'artista algerino Adel Abdessemed e di farne un'installazione permanente sulla principale baia di Doha, la Corniche, ha infatti deciso di rimuovere l'opera d'arte ed esiliarla in un museo nel deserto, il Mathaf.
La decisione arriva dopo una valanga di critiche, le più pesanti delle quali lanciate proprio dai propri cittadini...

La statua alta 5 metri celebra un episodio avvenuto durante la finale dei Mondiali di calcio del 2006, quando il calciatore francese, Zinedine Zidane, colpì con una testata l'italiano Marco Materazzi.
Se molti ritengono che il luogo più consono per la statua sia proprio il Museo di arte araba moderna di Doha (Mathaf) dove ora è in corso l'esposizione delle opere di Abdessemed titolata L'âge d'or, altri hanno notato il declassamento di audience e location: dalla principale baia di Doha, luogo simbolo dell'Emirato dove è impossibile non passare se si è in Qatar, a un museo isolato nell'entroterra.
Dovendo allontanare la statua dalla Corniche, in cui era evidentemente troppo esposta, non è stato scelto né il famoso e iconico Museo di arte islamica né Katara, il quartiere culturale, ma il Mathaf, luogo di esilio ignoto ai più e fuori dalle rotte turistiche.
Forse, l'Autorità qatarina intende veramente dimenticare e far dimenticare questa audace iniziativa che ha scatenato critiche feroci nell'emirato. Quando la statua è stata eretta sulla baia di Doha, i più indulgenti hanno detto che era un inno alla violenza in un paese che ambisce a ospitare i Mondiali di calcio del 2022 senza aver ancora sviluppato una propria cultura sportiva.
I più intransigenti hanno invece definito la statua come anti-islamica, un insulto ai valori dell'islam in un paese islamico conservatore. A sostegno della loro tesi, portavano il fatto che questa religione vieta la rappresentazione di esseri animali e umani e l'installazione di statue.
Nel complesso è stata questa la risposta della popolazione qatarina alla decisione dell'Autorità per i musei del Qatar, mentre i commentatori stranieri online sembravano più colpiti dallo scarso gusto estetico dell'opera e dalla superficialità del pensiero in esso contenuto.
Secondo quanto dichiarato dal direttore delle arti pubbliche dell'Autorità dei musei del Qatar, Jean Paul Engelen, rappresentare i 2 calciatori nello stesso stile delle statue mitologiche greche, ma glorificando i loro difetti umani in una scena in cui si viola l'etica sportiva, mostra che, nonostante spesso i giocatori vengano trattati come divinità, in realtà non lo sono. Questa spiegazione ha lasciato stupefatti, se non inorriditi.
Quello che ora la statua domanda dal suo nuovo esilio dorato, conquistato in poche settimane, è di essere dimenticata insieme alle polemiche e ai giudizi che hanno accompagnato la sua imprudente apparizione.

http://temi.repubblica.it

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