| 3013 | 0 | islam

Purtroppo chi credeva in una possibile evoluzione pacifica e democratica nei paesi arabo islamici vede davanti a se lo spettro del ritorno alla situazione precedente. Nella divisione internazionale del lavoro nell'epoca del capitalismo finanziario questi paesi devono rimanere pentole a pressione con una popolazione stremata da povertà malattie disoccupazione ed insicurezza e soprattutto governati dalla cricca militare...

A differenza di quello che pensano gli intellettuali organici del potere imperialista e nonostante la pericolosa involuzione della politica iraniana in Siria, i partiti islamisti che si rifanno alla Fratellanza islamica e che vogliono conciliare l'islam con la democrazia ed i diritti della persona sono l'unica alternativa praticabile alle dittature.
Essi rappresentano l'unica possibilità di coniugare l'islam ed i suoi valori con la modernità con la giustizia ed il buon governo. Ma chi si e illuso sulle possibilità di cambiamento delle primavere arabe sarebbe meglio parlare di risveglio islamico, ha veramente peccato di ingenuità.

Questo e vero in particolare per l'Egitto dove il cambiamento è stato solo elettorale mentre il reale potere del presidente è sempre stato scarso. L'Egitto è un paese complesso dove i militari hanno sempre giocato un ruolo fondamentale dietro alla facciata dai vari presidenti che si sono succeduti dopo la fine della monarchia.
Dopo la cacciata di Mubarak si è capito che non esisteva un vero e proprio blocco sociale alternativo ai vecchi padroni del paese che continuavano di fatto ad ipotecare con il proprio veto qualsiasi riforma da parte degli organismi democratici, nonostante Morsi abbia rappresentato una rottura radicale col passato.
Il programma della Fratellanza che coniugava reislamizzazione e riforme sociali rappresentava per il paese una vera rivoluzione ed era appoggiato quasi dalla metà degli egiziani adulti che hanno partecipato e stanno partecipando a manifestazioni oceaniche a sostegno del deposto presidente legittimamente eletto.

Sono caduti a decine i quadri ed i militanti della Fratellanza feriti, imprigionati o addirittura uccisi dai cecchini di Stato che seguono dalle terrazze dei palazzi adiacenti le manifestazioni di sostegno a Morsi.
Nelle foto si vedono centinaia di migliaia di persone manifestare pacificamente mentre vengono uccisi i loro dirigenti dipinti come fanatici in realtà noti per la loro carità e generosità verso i poveri in un paese dove il divieto di maltrattamento verso gli ultimi da parte dei potenti e stato inserito in Costituzione quella stessa Costituzione dipinta come islamista. Subiscono il martirio per la fede e per la libertà persone la cui biografia fa giustizia di tutto quello che e stato scritto contro di loro dalla stampa occidentale che li dipingeva come fanatici .Tra questi un giovane professionista, il presidente dell'Unione dei medici di cui riferisco in questo stesso articolo. Mentre l'Egitto rischia di scivolare nella guerra civile sempre più si palesa la volontà dei militari di distruggere la Fratellanza Islamica l'unico movimento che può tener testa ai vecchi amici di Mubarak.
Nell'indifferenza generale solo una critica è stata mossa all'atteggiamento tiepido dell'Unione Europea e degli Stati Uniti nei confronti della situazione Egiziana. Il primo ministro turco Recep Tayyip Erdogan, con la consueta franchezza ha criticato duramente il silenzio complice dell'Unione Europea rispetto alle numerose uccisioni di militanti della Fratellanza Islamica, in un clima crescente di odio e di violenza.
A questo si aggiungono gli arresti indiscriminati di dirigenti e militanti di questo e di altre organizzazioni politiche e il ripristino della vecchia polizia segreta annunciata dal ministro degli interni ha ripreso l'Unione Europea e le altre parti per la non condanna dell'uccisione di decine di sostenitori di Morsi. Erdogan ha accusato l'Unione Europea di due pesi e due misure. Condanna dell'uso di gas lacrimogeni da parte della polizia in Turchia, ma non la sparatoria e l'uccisione di manifestanti al Cairo. Mentre i cortei a favore del presidente deposto sono attaccati da cecchini e da provocatori.

Tra gli uccisi il dott. Ahmed Hamad Mohamed massacrato brutalmente dal regime golpista egiziano mentre cercava di soccorrere un ferito.
Medico dell'ospedale da campo di piazza Rabea Adawiya, è stato colpito da un proiettile alla testa a Nasr City, mentre prestava soccorso a un manifestante ferito.
Membro del Comitato di Soccorso Umanitario dell'Unione dei Medici Arabi, era il presidente della spedizione dell'Unione in Libia durante la rivoluzione, ed aveva ricoperto lo stesso ruolo in Siria da dove era appena rientrato per l'aggravarsi della situazione nel suo paese e per unirsi allo staff dei medici a Rabea Adawiya.

Queste uccisioni devono cessare e deve essere ristabilita la legalità democratica. Purtroppo la divisione e la frammentazione delle forze politiche che vorrebbero un cambiamento non aiuta affatto chi vorrebbe una soluzione pacifica della crisi. La divisione non dovrebbe essere tra religiosi e laici ma dovrebbe essere tra chi vuole un reale cambiamento e chi sostiene un regime d'ingiustizia di ignoranza e di sopraffazione.

www.ildialogo.org