22 Feb
2013
Nigeria cristiani massacrano centinaia di musulmani - Cinzia Aicha

Argomento: societacostume | 3029 | 0 | società

Quando muoiono centinaia di musulmani nessuno ne parla perché? Il 19 gennaio scorso centinaia di musulmani sono morti per mano dei cristiani in un villaggio della Nigeria a Kuru Karam. Uomini, donne e bambini massacrati o bruciati vivi o uccisi con il machete, centinaia i morti, ma i nostri media non ne parlano...

Lo scontro cristiani/musulmani durato sembra 4 giorni ha lasciato quasi 400 morti e la maggior parte sono proprio musulmani.

Mohammed Shittu, ha dichiarato alla France Presse (Afp) che i corpi sono stati gettati in modo indiscriminato anche nei pozzi, negli scarichi delle fogne oppure quelli che tentavano di sfuggire alla carneficina sono stati trovati vicino al villaggio anche accoltellati.

Il massacro viene raccontato dalle testimonianze raccolte da Hrw (Human Rights Watch): Erano armati con machete, armi da fuoco, bastoni e sacchi pieni di sassi, un testimone racconta che non si trattava dei cristiani della nostra comunità, ma venuti da fuori.
L'attacco è cominciato alle 10 di mattina del 19 gennaio: a quell'ora abbiamo cominciato a vedere gente che arrivava e ci circondava, dicendo che volevano prendersi la nostra terra, racconta un leader della comunità che si trovava nel villaggio martedì mattina. I bambini - dice un testimone di 32 anni - scappavano all'impazzata.
Gli uomini cercavano di proteggere le donne. Coloro che fuggivano nella boscaglia venivano uccisi. Alcune persone sono state bruciate vive nella moschea, altre hanno cercato riparo in casa e sono state bruciate lì. Il testimone stima che a Kuru Karam potrebbero esserci fino a 250-300 morti e dice di aver visto personalmente i corpi di 20 o 30 bambini, alcuni carbonizzati, altri fatti a pezzi da machete o accette. Sono tornato mercoledì sera scortato dai militari - prosegue - e ho visto cadaveri ovunque. Nessuna delle case era ancora in piedi.
Ancora diversi pozzi contengono cadaveri, il cui grado di decomposizione ne rende difficile l'estrazione, per cui si sta pensando di chiuderli con la sabbia, spiega all'Afp il capo villaggio, Umar Baza.

Hrw ha chiesto un'inchiesta immediata e imparziale sugli scontri dei giorni scorsi e ha giudicato un primo passo la dichiarazione del vicepresidente nigeriano, Goodluck Jonathan, secondo cui gli autori delle violenze saranno assicurati alla giustizia. Jonathan, al quale il presidente, Umaru Yar'Adua, in cura da due mesi in Arabia Saudita, ha lasciato le redini del governo del più popoloso Paese africano, giovedì ha inviato le truppe nella regione di Jos per fermare i disordini. Sempre giovedì scorso è stato allentato il coprifuoco in zona, per consentire alle 17-18.000 sfollati di ritornare alle loro case.
La Nigeria è profondamente solcata da divisioni religiose, etniche e tribali, che hanno spesso dato adito a scontri violenti e pogrom feroci che ogni volta fanno centinaia o migliaia di vittime - 13.500 dalla fine della dittatura militare nel 1999, scrive Hrw. Jos, nello stato di Plateau, sorge lungo lo spartiacque fra il nord musulmano e il sud cristiano del Paese e le due religioni vi convivono in equilibrio precario, che salta purtroppo troppo spesso.

fonti: il Sole 24ore 24-01-13 e HRW France

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