Il nuovo vicario apostolico dell’Arabia del Sud racconta l'impegno di edificare una "Chiesa dalle genti" e sottolinea che la fraternità non è ridurre l'altro a pedina di un progetto personale, ma riconoscere che l'altro è un portatore di differenza da accogliere per un bene condiviso. La religione non va mai strumentalizzata - insiste - e deve sempre essere via di riconciliazione. E chiosa: "Porterò con me la mia chitarra e il desiderio di cantare"...